𝕹𝖔𝖗𝖉 𝖉𝖊𝖑 𝕲𝖆𝖑𝖑𝖊𝖘: 𝖙𝖗𝖆 𝖋𝖆𝖙𝖙𝖔𝖗𝖎𝖊 𝖊 𝖑𝖊𝖌𝖌𝖊𝖓𝖉𝖊

Perché ho deciso di esplorare il Galles? Perché è una terra che, nonostante la vicinanza, resta ancora poco conosciuta e in parte gelosa della propria identità. Un territorio che sembra voler restare ai margini, custodendo gelosamente il suo silenzio, i suoi castelli e i suoi paesaggi brulli. Ed è proprio questo suo carattere riservato a renderlo così affascinante, soprattutto in questa stagione, quando la natura si mostra in tutta la sua autenticità.

Questo weekend mi ha lasciato molto. Il Regno Unito, ormai, è la mia comfort zone: quando voglio andare in un posto che so già mi piacerà, mi basta puntare il dito sulla mappa e scegliere una zona a caso. So che, qualunque direzione prenda, finirò sempre per sentirmi a casa.

a landscape with trees and grass
two brown sheep standing on grass field at daytime

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Il Galles è una delle nazioni costitutive del Regno Unito e vanta una storia lunga e complessa. Abitato fin dall’età del ferro, divenne una delle ultime roccaforti dei Britanni dopo l’invasione romana e la successiva conquista anglosassone. Nel Medioevo, i castelli normanni segnarono la presenza inglese, ma la cultura e la lingua gallese riuscirono a sopravvivere, diventando simboli di identità nazionale. Dopo secoli di dominio inglese, il Galles ottenne nel 1999 un proprio parlamento e una crescente autonomia politica, mantenendo oggi un forte legame con le sue radici storiche e culturali.

Beh, le radici di questo paese si sentono eccome. Tra le distese collinari punteggiate di pecore, le fattorie isolate, i cottage immersi nel nulla e i cartelli in gallese che spuntano ovunque, è impossibile dimenticare dove ci si trova. Appena entri in un negozio, il personale ti accoglie in gallese, con una naturalezza disarmante, e solo dopo aver notato la tua espressione confusa passa all’inglese, senza la minima esitazione. È un piccolo gesto, ma racconta perfettamente quanto il Galles tenga viva la sua identità.


green grass field near lake under blue sky during daytime

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In questo viaggio ho deciso di esplorare il nord del Paese, una zona spesso considerata il cuore autentico del Galles. Rispetto al sud, che è più popoloso e industrializzato, con città come Cardiff e Swansea ormai pienamente inserite nella vita moderna del Regno Unito, il nord conserva un carattere più tradizionale e legato alle proprie radici. Qui la lingua gallese è ancora parlata quotidianamente, i paesaggi sono più selvaggi e le comunità più piccole e coese. È una parte del paese dove il tempo sembra scorrere più lentamente e dove si percepisce ancora quel senso di isolamento e identità che rende il Galles così unico.

Ho deciso di atterrare a Manchester il venerdì sera, con un volo Ryanair da Bergamo alle 21:40 e arrivo alle 22:40 (sono due ore di volo, ma ricordate che in UK si guadagna un’ora). Il volo è stato puntuale, tutto sommato senza intoppi. Appena atterrata, ho preso il treno per il centro città — comodo, veloce e perfettamente organizzato — e mi sono diretta subito verso l’hotel. Ho scelto il Manchester by Sunday, un posto semplice ma curato, economico e soprattutto vicinissimo alla stazione: perfetto per chi arriva tardi e deve ripartire presto.

Questa volta a Manchester mi sono fermata poco: l’avevo già esplorata in lungo e in largo nel 2023, quindi ho preferito concentrarmi su altri luoghi. La trovo comunque una città estremamente affascinante, con la sua anima industriale mescolata a una scena culturale vivace e contemporanea. In ogni caso, una camminata non potevo non farla: ho approfittato del momento della colazione per fare un giro in centro (e anche del fatto che fosse sabato, non piovesse e il clima fosse sorprendentemente tollerabile). Mi sono presa un matcha latte da Blanck Street e ho camminato per un’oretta — vi lascio qui il percorso — prima di dirigermi alla stazione, dove il pulmino mi aspettava per partire.

calm body of water near house

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Ho scelto di fare il tour con Rabbie’s (qui il link), un operatore di Edimburgo che organizza escursioni in tutto il Regno Unito. Il loro punto di forza è il formato: gruppi piccoli (massimo 14 persone), minibus comodi e guide davvero competenti e appassionate. Ogni itinerario è flessibile, arricchito da racconti e curiosità locali, e adattato sia al gruppo che alle condizioni del momento. La guida fa anche da autista e, durante il tragitto, racconta la storia dei luoghi che si attraversano; una volta arrivati, invece, si ha tutto il tempo per esplorare in autonomia — con qualche dritta utile, ovviamente. I tempi in ogni tappa sono ampi, il ritmo rilassato, e l’esperienza complessiva è molto più personale rispetto ai classici tour di massa.

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Partiamo da Manchester per la prima tappa, che è Conwy (link sito ufficiale). Arriviamo intorno alle 10 e, in autonomia, esploro il castello e la cittadina. Il Castello di Conwy è una delle fortificazioni meglio conservate del Galles medievale, costruito tra il 1283 e il 1289 per volere di Edoardo I d’Inghilterra durante la sua campagna per sottomettere il Galles del Nord. Progettato dall’architetto James of Saint George, il castello domina il fiume Conwy e la città, con torri possenti e mura imponenti che permettevano di controllare sia il porto che le vie d’accesso. La struttura è famosa per le sue torri cilindriche e per la cinta muraria che circonda l’intero borgo, un perfetto esempio di ingegneria militare medievale. Passeggiando lungo le mura si può ammirare una vista spettacolare sia sul castello sia sulla città sottostante.

La città di Conwy, costruita contemporaneamente al castello, è anch’essa circondata da mura perfettamente conservate. Fondata sempre da Edoardo I, aveva lo scopo di consolidare il controllo inglese sulla regione e ospitare coloni fedeli. Oggi Conwy è un borgo pittoresco, con strade acciottolate, case a graticcio e caffè caratteristici lungo il fiume. È facile perdersi tra le sue viuzze, curiosare nelle botteghe locali e fermarsi per uno sguardo al quadro medievale ancora intatto, che rende la cittadina un piccolo salto indietro nel tempo.

Dopo la visita al castello, la mia prima missione è la colazione: non posso non provare i Welsh cakes (chiamati anche picau ar y maen in gallese, cioè “dolcetti sulla pietra”) tipici del Galles, simili a piccole focaccine rotonde cotte su una piastra di ghisa (bakestone),leggermente zuccherati e spesso arricchiti con uvetta o frutta secca. Perfetti con un tè caldo, sono croccanti fuori e morbidi dentro, e rappresentano un vero assaggio della tradizione culinaria gallese.

Dopo la colazione, mi concedo una passeggiata lungo il molo, godendomi la vista sul fiume e sul castello imponente che domina la città. Proseguendo, visito la casa più piccola della Gran Bretagna, una curiosità locale: una minuscola abitazione che misura appena 3,05 metri di altezza e 1,8 metri di larghezza, risalente al XVI-XVII secolo. Mi perdo poi tra le vie del centro, osservando le case con le targhe delle incoronazioni, una caratteristica tipica di Conwy. Ogni targa ricorda eventi storici e visite reali, trasformando le stradine acciottolate in un piccolo museo a cielo aperto, dove ogni angolo racconta storie di secoli passati. Passeggiare tra queste case è un’esperienza immersiva: tra dettagli architettonici e vicoli pittoreschi, si percepisce ancora l’atmosfera medievale della città.

a road with cars and houses on the side and a hill in the background
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Verso le 11.30 risaliamo sul pulmino e ci dirigiamo verso il Parco Nazionale dello Snowdonia (link sito ufficiale), attraversando paesaggi spettacolari e sostando brevemente lungo il lago Llyn. Il termine “Llyn” in gallese significa “lago”, e in Galles ce ne sono decine, ma questo in particolare offre scorci davvero suggestivi: acque tranquille che riflettono le montagne circostanti e sponde costellate di vegetazione rigogliosa. È un luogo ideale per foto panoramiche e per respirare l’aria pura della campagna gallese.

Lo Snowdonia National Park è il parco nazionale più grande del Galles e comprende montagne, valli e laghi. Al suo interno si trova il Mount Snowdon, la vetta più alta del Galles, che con i suoi 1.085 metri domina il paesaggio circostante. La zona è famosa per la varietà di escursioni, dai percorsi più brevi e accessibili fino a sentieri impegnativi, e offre anche la possibilità di ammirare flora e fauna locali, dai cervi ai falchi. La strada che attraversa il parco regala viste spettacolari e spesso piccole soste panoramiche, perfette per godersi il paesaggio o fare qualche scatto lungo il percorso.

Percorriamo quella strada tra un racconto della guida e la musica gallese in sottofondo, passando tra pecore al pascolo e tipici cottage sparsi lungo la vallata. La guida ci racconta aneddoti locali e curiosità storiche sul parco e sulle comunità che vivono in questa zona, rendendo il viaggio interessante anche durante il tragitto.

Arriviamo poi nel cuore dello Snowdonia National Park, dove iniziamo un sentiero tra le montagne e la foschia che ci avvolge, addentrandoci sempre di più nel parco. Le pecore pascolano a pochi metri dal sentiero, e a ogni svolta è facile scorgere una cascata che scende tra le rocce. La foschia è intensa, e a qualcuno il paesaggio potrebbe sembrare un po’ tetro, ma personalmente trovo che questo meteo dia un’atmosfera particolare e intensa alla passeggiata. Non si può dire che sia meteoropatica.

Dopo questa esperienza, penso che mi piacerebbe allevare pecore in Galles 😂. Scherzo ma è per dire che per chi, come me, ama il freddo, la natura e l’inverno, questo è il paradiso.

Ecco qua una panoramica di 3 dei migliori sentieri escursionistici del parco (che partono direttamente dal campo base):

1. Betws-y-Coed → Gwydir Forest and Llyn Geirionydd Circular

• Lunghezza: ~10.4 miglia (≈ 16,7 km)

• Dislivello: considerevole (~ 1,771 ft / ~ 540 m salita)

• Tempo: ~ 4 h 49 min a passo “escursionistico moderato”

• Perché la scelgono gli escursionisti: offre un mix eccellente di foresta, valli, viste su laghi/reservoir, cascate (Swallow Falls lungo il percorso) e paesaggi variati, con sezioni ripide ma ricompensate dal panorama.

2. Betws-y-Coed and Llyn Elsi Circular

• Lunghezza: circa 3.9 miglia (≈ 6,3 km)

• Dislivello: ~ 971 ft / ~ 300 m salita iniziale, poi cammino più dolce intorno al lago

• Tempo: ~ 2-2.5 ore

• Feedback degli escursionisti: percorso ben descritto, panoramico, apprezzato per la varietà (bosco + lago + vedute) non troppo impegnativo ma con pezzi che sfidano un po’, ideale se vuoi camminare bene ma non troppo.

3. Rhaeadr Ewynnol (Swallow Falls) & Afon Llugwy Circular

• Lunghezza: ~5.4 miglia (≈ 8,7 km)

• Tempo: ~2 h 19-2 h 30 min per il circuito completo

• Perché è una scelta forte: unisce il fascino delle cascate, cammini lungo fiumi, tratti boschivi, facile accesso da Betws-y-Coed. Anche se alcune parti sono più semplici (sentiero ben tenuto) ci sono sezioni che richiedono attenzione, specialmente se terreno bagnato.

brown and white concrete house
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Dopo la passeggiata ci dirigiamo verso Betws-y-Coed (link al sito ufficiale), un villaggio situato nel cuore dello Snowdonia National Park, alla confluenza dei fiumi Conwy e Llugwy. Il nome significa “Chiesa nel bosco” in gallese (Betws = chiesa, y Coed = nel bosco), e il borgo ha origini antiche legate a insediamenti religiosi medievali. Durante il XIX secolo divenne un punto di riferimento per turisti e artisti attratti dai paesaggi spettacolari della zona, grazie anche alla costruzione della strada principale da Capel Curig e alla nascita di hotel e locande per accogliere i visitatori.

Il villaggio è caratterizzato da ponti in pietra, sentieri lungo i fiumi e cascate vicine come Swallow Falls, una delle più famose del Galles. La zona è anche storicamente legata alla lavorazione del legname e al commercio dei minerali locali. Oggi Betws-y-Coed mantiene il suo fascino tradizionale: le case in pietra, i negozi di artigianato e le gallerie d’arte richiamano ancora visitatori che vogliono unire natura e cultura, mentre il villaggio funge da base ideale per escursioni nel parco e attività all’aria aperta come trekking, ciclismo e pesca.

A Betws-y-Coed approfitto anche per pranzare e provo una tradizionale Welsh pie. Si tratta di una torta salata ripiena, spesso di carne, verdure o una combinazione dei due, con una sfoglia croccante e dorata. È un piatto tipico gallese, molto sostanzioso e perfetto per ricaricarsi dopo una mattinata di visite. Il gusto rustico e la consistenza calda della pie rendono il pranzo semplice ma soddisfacente… e costava solo 3£!!!!

Dove vi consiglio di mangiare se volete sedevi a tavola (o meglio, che posti ci ha suggerito la guida)? 

Ty Gwyn Inn

• Atmosfera: accogliente, rustica, con travi in legno e camino — un vero pub gallese del XVIII secolo.

• Cucina: gallese tradizionale con tocchi moderni; piatti abbondanti e ben curati (agnello, salmone, torta di pollo e porri).

• Perché piace agli escursionisti: è informale ma con ottimo cibo e birre locali; perfetto dopo una lunga camminata.

• Consiglio: prenota, è piccolo e molto richiesto.

London Road, Betws-y-Coed

tygwynhotel.co.uk

Olif

• Atmosfera: intima, contemporanea, con piatti in formato “tapas” e attenzione agli ingredienti gallesi (formaggi locali, pancetta affumicata, honey glaze).

• Cucina: moderna, creativa e leggera — perfetta se non vuoi un pasto troppo pesante dopo le escursioni.

• Perché piace: servizio gentile, piatti curati e atmosfera rilassata.

Holyhead Road, Betws-y-Coed

olifbetws.wales

Pont-y-Pair Inn

• Atmosfera: tipico pub di montagna affacciato sul fiume, molto amato da camminatori e ciclisti.

• Cucina: hearty pub food (pies, burger, curry, fish and chips), porzioni abbondanti e prezzi onesti.

• Perché piace: niente fronzoli, ma autentico e conviviale; ottimo per una pinta e cena rilassata.

Holyhead Road, vicino al ponte Pont-y-Pair

pont-y-pair.com

a herd of sheep standing on top of a grass covered hillside

Al ritorno decidiamo di percorrere una strada diversa e passiamo per Rhuthun. Qui la guida ci racconta una curiosità interessante: la cittadina rispecchia praticamente qualsiasi altro centro urbano che si può trovare tra questa zona e il sud del Galles. Non ci sono grandi città nel mezzo, solo colline, fattorie e piccoli borghi che seguono lo stesso schema: una scuola, una chiesa e, immancabilmente… un pub! Si tratta della regione che comprende gran parte delle Montagne del Cambriano (Cambrian Mountains) e alcune aree naturali molto suggestive...ma sarà per un prossimo viaggio!

Noi proseguiamo verso l’ultima tappa, Chester, tornando così in Inghilterra. Una cosa curiosa: normalmente la guida, dopo un paio d’ore a Chester, avrebbe riportato tutti al punto di partenza, Manchester.

Io però volevo godermi la città con calma, quindi prima della partenza ho scritto al tour operator chiedendo se fosse possibile lasciarmi a Chester. Mi hanno confermato che non ci sarebbe stato alcun problema. Arrivati in città li ho quindi salutati e… beh, la prossima settimana vi racconto com’è andata!

scritto da Greta Frezzato

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