Quella volta in cui ho sciato in Norvegia...

Quella volta in cui ho sciato in Norvegia...

Correva l’anno 2016. Un viaggio pazzesco, di quelli che ti si stampano addosso e non se ne vanno più ✨. Due settimane in Norvegia con la mia famiglia: Oslo, Bergen e Hemsedal — le tappe principali. Una combo perfetta di città, natura e freddo da manuale ❄️.

Di Oslo ve ne ho già parlato qui, ma andarci in pieno gennaio è stato come mettere piede in una fiaba nordica. Nevicava, faceva un freddo cane 🥶, eppure la città aveva quell’atmosfera sospesa che mi incanta ogni volta. Magica, sì, ma anche diversa: in piena trasformazione. E a marzo, quando ci sono tornata, ho visto con i miei occhi dove stava andando quel cambiamento.

Ricordo benissimo l’hotel: essenziale, pulito, tutto super funzionale. Niente armadi, solo attaccapanni a vista e un’estetica minimal che più nordica non si può. E io, ovviamente, con la Lonely Planet in mano 📖, a studiare l’itinerario e spiegare tutto alla mia famiglia come se fosse una missione.

E poi c’è stata la ricerca di Caffè Sara, quasi mistica 🔍. Secondo la guida, il posto era lì, ma... non era lì. Qualche metro più in là, forse, o magari era solo colpa mia che leggevo la cartina come se fosse un sudoku 🧩. Ma alla fine, ce l’abbiamo fatta. L’abbiamo trovato. E ne è valsa la pena: stufato, purè, marmellate e gnocchetti, tutto insieme, in quel piatto combinato che sembrava uscito da un racconto hygge 🕯️. A lume di candela, legno ovunque, atmosfera calda e accogliente. Uno di quei posti che ti resta nel cuore.

Ecco il link al sito ufficiale del Café Sara di Oslo:​

👉 cafesara.no

Qui potete consultare il menù completo, scoprire gli orari di apertura e trovare informazioni su come raggiungerlo. Il locale si trova all'angolo tra Torggata e Hausmanns gate, nel centro di Oslo, ed è noto per la sua atmosfera accogliente.​

Per il menù, potete visitare direttamente la pagina dedicata:​

👉 cafesara.no/menu

Da lì in poi, il vero viaggio è iniziato: auto a noleggio 🚗, valigie caricate, musica in sottofondo, e via verso le strade innevate che ci avrebbero portati fino a Hemsedal.

Per informazioni sul noleggio di una macchina: qui.

Hemsedal è una località montana della Norvegia, situata tra Oslo e Bergen, ed è spesso chiamata la "Chamonix del Nord" 🏔️. E' uno di quei posti che ti fanno sentire fuori dal mondo. Montagne ovunque, silenzio ovattato, neve a perdita d’occhio. È il classico luogo dove il tempo rallenta, dove ti svegli e vedi solo bianco fuori dalla finestra. Piccolo, accogliente, con quella calma tipica dei posti di montagna dove la natura comanda. E quando cala la sera, sembra quasi di essere dentro una palla di neve ✨.

Itinerario Oslo-Hemsedal-Bergen in auto!

Quello che vi racconto adesso è un piccolo sforzo per cercare di trasmettervi la magia di quei giorni — una magia che si respira solo in certi angoli del mondo 🌍.

Ci sono quattro momenti in particolare che mi si sono scolpiti nella memoria:

  1. Vivere in un appartamento immerso nella neve, dove rifugiarsi dopo una giornata passata tra giochi, camminate e aria gelida. Un nido caldo e silenzioso, con le finestre appannate e il profumo di cibo nell’aria 🏡. Un paio di consigli su dove dormire: Tommen’s CribFyri Resort – LeiligheterHemsetunet Apartments.

  2. Fare la spesa ogni sera in un supermercato norvegese. Può sembrare banale, ma in quei market c’era sempre qualcosa di nuovo da scoprire: prodotti locali, dolcetti strani, pesci misteriosi 🐟. E poi, la gioia di tornare a casa, apparecchiare e condividere i sapori intorno a un tavolo in legno mentre fuori nevicava 🍽️. I supermercati in cui andavamo:  Hemsedal Handel e Coop Prix Hemsedal.

  3. Passeggiare sotto il cielo nero, con la testa rivolta verso l’alto nella speranza di vedere l’aurora boreale 🌌. Tirarsi palle di neve, ridere, parlare del più e del meno, con quella sensazione di vivere un momento che sai già che non dimenticherai mai.

  4. Pranzare all’unico ristorante aperto appena arrivati: una pizzeria 🍕. Forse la pizza era buona, forse no. Ma ero affamata, infreddolita e felice. In quel momento, era la miglior pizza del mondo.

E poi… arrivano le due esperienze estreme. Quelle in cui ho quasi rischiato l’ipotermia. Una l’avete già capita dal titolo. Ma andiamo con ordine…

Sciare a Hemsedal è un’esperienza da cartolina 🎿❄️. Le piste si snodano tra montagne innevate e boschi silenziosi, con paesaggi che ti lasciano senza fiato a ogni curva. È uno dei comprensori sciistici più famosi della Norvegia, con impianti moderni, discese per tutti i livelli (dai principianti agli amanti del fuori pista) e un’atmosfera rilassata

Ecco le informazioni pratiche aggiornate (Hemsedal nel 2025), con dettagli su skipass e noleggio attrezzatura:

🎿 Skipass

  • Prezzi giornalieri (alta stagione):

    • Adulti (18–64 anni): 732 NOK (~64 €)

    • Giovani (7–17 anni): 557 NOK (~49 €)

    • Bambini (0–6 anni): gratuito

    • Over 65: 557 NOK (~49 €)

  • Acquisto:

🎿 Noleggio attrezzatura

  • Noleggio completo (sci, scarponi, bastoncini, casco):

    • 3 giorni: 522 NOK (~45 €)

    • 6–8 giorni: 765 NOK (~66 €)

  • Noleggio sci/snowboard separati:

    • Sci/board base (senza scarponi):

      • 1 giorno: 190 NOK (~17 €)

      • 6–8 giorni: 600 NOK (~52 €)

    • Scarponi:

      • 1 giorno: 115 NOK (~10 €)

      • 6–8 giorni: 350 NOK (~30 €)

  • Prenotazione:

Un freddo che ti entra nelle ossa… ma che spettacolo!

Usciamo di casa la mattina con quell’entusiasmo da “pronti per l’avventura” e via a noleggiare tutta l’attrezzatura da sci. Dopo pochi minuti eravamo già in fila per la prima seggiovia, carichi ma inconsapevoli di cosa ci stesse aspettando: il freddo più pungente che io abbia mai sentito. E lo dice una che ama la neve! Ma posso dire con certezza che solo il giorno dopo avrei raggiunto un nuovo livello di ibernazione.

Il paesaggio era qualcosa di surreale: gelido, immenso, bellissimo. Dopo una seggiovia e una sola pista, non sentivo già più la faccia. Ero in quello stato misto tra “vorrei che questo momento non finisse mai” e “datemi una coperta, un bagno caldo e basta così per sempre”.

Qualche discesa l’ho fatta, eh. Non sarà stato il giorno in cui ho sciato di più nella mia vita, ma a livello emotivo è stato un pienone. E poi, diciamolo, la sciata è stata quasi gratificante quanto il dolce in baita mentre aspettavo i miei che si facevano “l’ultima”.

Le nostre Alpi? Difficili da battere, quasi impossibili. Ma per una vera amante della neve, sciare anche su montagne nuove, con paesaggi diversi, è sempre un’esperienza da top-list di viaggio.

Giorno 2: Benvenuti nel congelatore norvegese

Nuova giornata, nuova esperienza… stessa temperatura: -30°C. Letteralmente. Questa volta: slitta trainata da cani nella foresta norvegese. Ma non quelle cose tutte carine e turistiche, no no. Noi eravamo veramente nel nulla.

Vi consiglio di prenotare attraverso questo sito. Le prenotazioni devono essere effettuate con almeno un giorno di anticipo entro le 17:00. Il punto di ritrovo è presso la fattoria di Hemsedal Huskies a Lykkja. Se non disponi di un mezzo proprio, è disponibile un servizio di trasporto da diverse località, tra cui Skigaarden, Skarsnuten Hotel, Fyri Resort, Skistar Lodge Alpin e l'Ufficio Turistico di Hemsedal. I costi variano da 600 (51-53 euro) a 850 NOK (71-75 euro)  per prenotazione, indipendentemente dal numero di persone.

Piccolo dettaglio: mia sorella, 14 anni per 30 kg, non era abbastanza pesante per tenere in piedi la slitta. Risultato? Alla prima curva si ribalta con mio padre. Esilarante. Fine della corsa per loro, che hanno passato le due ore successive all’allevamento, con i cani.

Io e mia mamma, invece, siamo partite. Io seduta su una “coperta” con la consistenza di un cracker. Lei, che ha paura dei cani (ma li guida?), nel panico totale. E via: salite, discese, alberi da evitare, paesaggi da sogno.

Arriviamo su un lago ghiacciato. Una distesa bianca circondata da alberi innevati. Non ho fatto foto: avevo già perso mani, piedi e una parte significativa del sedere. La guida si ferma a parlare con un amico misteriosamente sbucato dal nulla. Mia madre ogni tanto mi parlava, finché non ho più risposto. Pensava fossi morta. In realtà ero solo in uno stato di catalessi/estasi mistica.

Rientriamo. Recuperiamo mia sorella e mio padre, io recupero l’uso delle facoltà mentali, ci sciogliamo pian piano in casa.

E quel momento… quello in cui hai le gambe fredde sotto le coperte, la doccia bollente che ti restituisce la vita, il pranzo tipico che divori come se non mangiassi da giorni… è una sensazione che non ha prezzo. Una di quelle che ti fa pensare: “Wow. Che fortuna ho.

Ultima tappa: macchina fino a Bergen. Ma questa è un’altra storia, e ve la racconto la prossima settimana.

Per la seconda parte cliccare qui